Informazioni varie
Caratteristiche della casa
Impianto di riscaldamento e di condizionamento della casa
Impianto elettrico
Pertinenze e servizi della casa
Attrezzature e servizi
Ubicazione e dintorni della casa
Numero camere
Dimensioni media camere
Accessori igienico sanitari
Attrezzature e servizi camere
Arredamento - tipologia camere da letto
Pulizia Locali
Servizi
Temi di viaggio - il luogo
Temi di viaggio - tipo di centro abitato
Temi di viaggio - caratteristiche della zona
Temi di viaggio - caratteristiche della casa
La città messapica di Otranto fu un centro greco e poi romano; trae il nome dal piccolo fiume Hydruntum che scarica le sue magre acque nel porto. Durante la dominazione bizantina svolse un ruolo di primaria importanza rappresentando la religione cristiana d’Oriente nell’Italia Meridionale. Quando i Normanni si sostituirono ai Bizantini dopo molte battaglie ad opera di Roberto il Guiscardo (1068) si incominciò ad edificare la grande Cattedrale.
Il tempio fu ultimato nella seconda metà del XII secolo per essere parzialmente ricostruito dopo il 1481. La facciata in romanico, con rosone gotico e avancorpo cinquecentesco, ha un portale in stile barocco. L’interno, a croce latina è ricordato soprattutto per lo splendido pavimento a mosaico, uno dei più grandi che si conoscano ad opera del prete Pantaleone, su commissione del vescovo Gionata datato tra il 1163 e il 1166. Otranto ha legato il suo nome alla tristissima vicenda del luglio 1480, quando una flotta turca guidata da Acmet Pascià, assalì la città. I turchi nutrivano l’ambizioso progetto di unirsi, attraverso l’Italia e la Francia, con i Musulmani di Spagna, ma ad Otranto incontrarono la resistenza della popolazione. L’assedio durò 15 giorni e si concluse con la vittoria dei Turchi che riuscirono a penetrare nella città chiedendo ai cristiani di abiurare. Alla risposta negativa entrarono nella Cattedrale e uccisero il vescovo Stefano Pendinelli e quanti vi si erano rifugiati. Circa ottocento cittadini superstiti trasferiti sul vicino colle della Minerva vennero decapitati per essersi rifiutati di rinunciare alla fede cristiana. La chiesa li proclamò santi martiri: le loro ossa sono ora conservate nella cattedrale in 7 altissimi armadi. La cripta ha 42 colonne in diversi tipi di marmi e in pietra leccese, con archi a ferro di cavallo e capitelli romanici, persiani, bizantini, islamici, egiziani, ionici e corinzi. Un’altra importante chiesa è quella di San Pietro: costruzione bizantina del X – XI secolo, fu forse la primitiva cattedrale. Di pianta quasi quadrata a croce greca, possiede tre absidiole semicircolari, l’interno conserva numerosi affreschi tra cui l’Ultima Cena e la Lavanda dei Piedi. Il castello fu eretto da Ferdinando di Aragona su una precedente fortificazione federiciana; è a pianta pentagonale con tre torrioni cilindrici angolari e un baluardo a lancia sul lato del mare. Poco distante da Otranto verso Sud è interessante visitare l’ipogeo di Torre Pinta nella Valle delle Memorie, ove sono visibili gli arcosoli di epoca messapica, nei quali erano riposte le ossa dei defunti. Sui sedili venivano composti i defunti che le particolari condizioni di aerazione ed umidità, mummificavano. Successivamente sopra l’ipogeo fu eretta una torrecolombaia. Un po’ più a Sud di Otranto vicino Torre del Serpe, un viottolo conduce ad una cava di bauxite abbandonata dove l’acqua salmastra e l’acqua piovana hanno creato un laghetto color smeraldo in piacevole contrasto con il rosso del minerale. Andando verso Capo d’Otranto, si incontrano i ruderi di San Nicola di Càsole, che fu ricco cenobio basiliano tra il V e il VII secolo. I Laghi Alimini, a 8 chilometri dal paese sono due: il più vasto Alimini Grande, è un lago salato perché comunicante con l’Adriatico; l’altro prende il nome di Fontanelle e viene alimentato da acque sorgive. Sulle rive si levano cipresseti e pini e fra le canne guizzano cefali, calcioli, orate, spigole e anguille. Porto Badisco, ricadente nel territorio comunale di Otranto ma a soli 3 km di Uggiano la Chiesa, rientra nel SIC Costa Otranto – Santa Maria di Leuca (vedi paragrafo 2. 8). A Porto Badisco si trova inoltre la Grotta dei Cervi, contenente importanti graffiti Neolitici ed è caratterizzata da numerosi anfratti e calette di rara bellezza. In Direzione Santa Cesarea-Castro-Leuca, inoltre, si trova la cosiddetta "Grotta delle Striare", cioè grotta delle streghe, caratteristica per l'entrata attraversata in diagonale da una lingua di roccia. Il clima è scarsamente influenzato dai venti caldi del versante ionico per la protezione dei rilievi delle Serre e aperto ai venti freddi balcanici.